giovedì, ottobre 19, 2006

APPELLO DI YA BASTA-MOLTITUDIA Per la costruzione di una delegazione romana che vada agli incontri in Chiapas

Rispondiamo all’appello delle/dei compagn@ zapatist@!

“Incontri dei popoli zapatisti con i popoli del mondo”

Come associazione Ya Basta!-Moltitudia di Roma abbiamo pensato che il modo migliore di rispondere all’appello dell’EZLN non sia solo quello di andare come attivisti del movimento di solidarietà per il Chiapas (cosa anche importante), ma che il senso degli incontri sia un altro, come ben spiegano i “compas” nell’appello di convocazione, che riportiamo di seguito.

Le recenti evoluzioni della lotta zapatista, con la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e l’avvio dell’Altra Campagna hanno portato l’attenzione sulla necessità che le diverse esperienze di lotta nel Messico e nel mondo si conoscano e si colleghino tra loro, a partire da alcuni principi basilari comuni:
la lotta contro il modello di sviluppo neoliberista e per l’umanità
la collocazione delle esperienze “in basso e a sinistra”

Da molti anni l’esperienza zapatista in Italia ha influenzato ed arricchito i dibattiti e i ragionamenti, ha ispirato cambiamenti nelle modalità del “fare politica” delle esperienze più conflittuali e dirompenti, fornito suggerimenti preziosi per quegli amministratori locali sensibili ai temi della partecipazione, dell’autonomia e dell’autogoverno, rappresentando per tutt@ un modello dal quale trarre sempre spunti e riflessioni.
Oggi gli zapatisti invitano di nuovo ad un incontro/confronto le esperienze di lotta dei cinque continenti.

Ultimamente nel nostro paese abbiamo assistito ad un progressivo regredire della fase alta “di movimento”; il governo di “centro-sinistra”, che non rappresenta certamente l’alternativa al modello di sviluppo neoliberista, ha dimostrato di non garantire assolutamente che le istanze delle lotte sociali vengano recepite, anzi, chi lotta in basso e a sinistra per i propri diritti continua a pagare lo scotto della repressione.

Nelle nostre città lo vediamo tutti i giorni con l’aumento della precarietà e della povertà, nei diritti calpestati dei migranti ancora rinchiusi nei cpt, nella violenza sulle donne che aumenta paurosamente. Lo vediamo con gli sgomberi delle case e degli spazi occupati e la repressione violenta delle proteste, con i processi che pendono sui compagni e le compagne che si sono spesi affinché diritti e dignità siano patrimonio di tutte e tutti. Lo vediamo ancora nella cultura fascista che riemerge indisturbata e produce sopraffazione, violenza e morte.

Sul piano delle questioni internazionali il cambio (?!?) delle strategie di questo governo, con la permanenza in Afghanistan e l’invio delle truppe in Libano, hanno di fatto tappato la bocca a chi nel movimento contro la guerra credeva veramente, senza se e senza ma.
Non hanno trovato risposta coloro che pensavano che agli interventi militari bisognava opporsi con strategie di missioni civili e di cooperazione, nonché di azioni diplomatiche e sanzionatorie, come nei confronti Israele, che a partire dalla propria forza militare, sostanzialmente indisturbato, ha distrutto il Libano e continua ad uccidere in Palestina.

Questo per dire che no, non è un buon momento.

Ma quelli in basso e a sinistra sono sempre lì (qui), alle prese con la vita e con le lotte, fatte per necessità, per convinzione, per sentirsi degni, anche se ancora ultimi. A pensare che non esistono guerre buone e guerre cattive. A pensare che è ancora tutto da rifare…..
E sono soprattutto loro (noi) che pensiamo debbano andare a dicembre e a luglio in Chiapas, ad incontrare gli altri che resistono e lottano, per conoscere e farsi conoscere, mettere a valore comune le diversità e la ricchezza delle esperienze, ritrovare energie e spunti per avviare nuovi percorsi tra noi, che dal basso, aspiriamo ad un cambiamento reale.

Chiediamo quindi alle comunità in lotta, alle organizzazioni, gruppi, collettivi e singoli individui di costruire insieme una “delegazione romana” che partecipi agli incontri in Chiapas con il popolo zapatista e con le altre esperienze dei cinque continenti.

Chiediamo inoltre di organizzare iniziative (incontri, dibattiti, concerti, cene, collette…) per sostenere la partecipazione dei delegati e per portare alle comunità un aiuto economico.

Fin d’ora invitiamo tutte e tutti il prossimo 27 ottobre presso ESC - Atelier Occupato in Via dei Reti 15, dalle ore 17,00 ad un primo incontro, con Gloria Muñoz Ramirez, giornalista de “La Jornada” e autrice del libro “20 e 10 Il fuoco e la parola”, per un approfondimento del contesto messicano, della situazione nelle comunità zapatiste del Chiapas, dell’Altra Campagna” e degli incontri convocati dall’EZLN, per un aggiornamento su Atenco e Oaxaca e sulle lotte per le quali contadini e maestri di quelle città hanno subito repressioni violente da parte del governo messicano.

Roma, ottobre 2006

Associazione Ya Basta!-Moltitudia (Roma)
Tel. 388 922 92 86 – 320 080 42 99
Moltitudia_yabasta@yahoo.it
www.moltitudia-yabasta.blogspot.com

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