Siamo uno di più... E' online la nuova rivista diretta da Gloria Muñoz Ramírez (Messico), un'altra voce per i movimenti di tutto il mondo. Versione scaricabile dal sito anche in lingua italiana.
Disinformiamoci [desinformémonos]
di Gloria Muñoz Ramírez [16 Ottobre 2009]
Nasciamo in un momento nel quale nessuno ha bisogno di noi. Molti mezzi di comunicazione alternativi, liberi ed indipendenti ci hanno preceduto con informazioni da e sopra i movimenti sociali in Messico e nel mondo. Il ciberspazio ci offre tanto che non poche volte ci satura lo sguardo e l’ascolto. E allora, perché nascere e, soprattutto, con quale fine?
Questo ciberspazio, creato da quelli in alto, è stato strumento, vincolo e ponte per settori del basso negli ultimi tre lustri. Le lotte e resistenze dei popoli indigeni e contadini, dei migranti, lavoratori, studenti, giovani ed un lungo eccetera transitano nella rete producendo identificazione dove nemmeno si pensa, a iniziare dal fatto che l’accesso a internet, almeno nei paesi del chiamato terzo mondo, ancora sono lontani da essere una realtà. E questo non è necessariamente una carenza. Probabilmente non hanno bisogno di questa “connessione”.
Da Desinformémonos desideriamo approfittare di questo spazio virtuale non solo perché non abbiamo fondi per nascere in formato cartaceo, ma perché riconosciamo in questo mezzo un’alternativa per conosce l’altro, l’altra, le loro storie e le loro tragedie, dell’uno e dell’altro lato del pianeta. Desideriamo, come direbbe il maestro del giornalismo Ryszard Kapuscinski, “convertirci immediamente, dal primo momento, in parte del proprio destino”. Siamo gli stessi, le stesse. E siamo uniti.
Ci concepiamo come uno strumento di lotta per un mondo migliore, cioè, per un mondo giusto, libero e democratico. Facciamo parte delle battaglie che ci sono in basso e a sinistra, al margine dal potere e dai potenti. Stiamo a lato dell’autonomia dei popoli, per il diritto a decidere sui nostri propri destini. Siamo, senza ambiguità, frutto di una lotta che ci ha trasformato da quel primo gennaio del 1994: il sollevamento dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. In questo spazio ci riconosciamo. E nel terreno della “disinformazione” agiremo.
Perché Desinformémonos? Il nome lo abbiamo chiesto in prestito a Mario Benedetti. Preparavamo questo progetto quando ci sorprese la triste notizia della sua morte. Abbiamo ascoltato un cd di suoi poemi, registrato per La Casa delle Americhe, a Cuba, come un semplice omaggio al gran poeta e lottatore delle cause giuste. Immediatamente, nel pieno dell’incipiente edizione di questa rivista, era lì:
disinformiamoci fratelli
fino a cadere
e quando già non resisti
allora decidiamoci
diavolo decidiamoci
e rivoluzioniamoci
Da lì è uscito il gioco di parole. Disinformarsi ed affrontare la carica dei grandi mezzi di comunicazione capitalisti, quelli che ci dicono il che, come, quando, dove e perché da quale e per quale beneficio dei poteri politici ed economici, per cui si credono i padroni del mondo. Disinformiamoci: spogliarci di quello che ci offrono e dotarci di un’Altra Informazione, generalmente invisibile, dove le testimonianze dei Nessuno, come quelli che nomina Eduardo Galeano, sono quelli che ci danno senso e corpo, orizzonte e destino.
I popoli hanno le loro proprie voci e si incaricano di farle ascoltare. Quello che ci proponiamo in Desinformémonos è essere ascolto e sguardo, piccole casse di risonanza. Ascoltare, come direbbe l’amato scrittore Jhon Berger, “le voci della terra….sempre in basso”. Senza confondere, come egli stesso ci insegna, "l’intenzione deliberata di disinformarci con l’essere disinformato.” La resistenza, ci dice in questo processo fondativo, “sta in saper ascoltare la terra. La libertà si scopre a poco a poco, non fuori, bensì nelle profondità della prigione.”
Siamo uno di più…. Questo siamo
Città del Messico, 15 ottobre 2009
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