Associazione Ya Basta Moltitudia Onlus
Commissione delle Elette del Comune di Roma
presentano:
Sabato 8 marzo 2008
Il Pane e le Rose
uno sguardo nella memoria...
a cura di Simona Granati e Miria Annini
Per riscoprire l'autentica natura dell'8 marzo, un viaggio nelle forme di autorganizzazione nelle lotte delle donne per il lavoro e la qualità della vita, in Italia, dagli anni '50 agli anni '80, attraverso alcune storie e le riproduzioni delle immagini scelte dall'archivio fotografico di "Noi Donne", gestito dall'Associazione "Archivia".
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
via della Lungara, 1
(spazio espositivo "La Magnolia")
h.19,00
inaugurazione della mostra,
in esposizione fino all'8 aprile 2008
presentano:
Sabato 8 marzo 2008
Il Pane e le Rose
uno sguardo nella memoria...
a cura di Simona Granati e Miria Annini
Per riscoprire l'autentica natura dell'8 marzo, un viaggio nelle forme di autorganizzazione nelle lotte delle donne per il lavoro e la qualità della vita, in Italia, dagli anni '50 agli anni '80, attraverso alcune storie e le riproduzioni delle immagini scelte dall'archivio fotografico di "Noi Donne", gestito dall'Associazione "Archivia".
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
via della Lungara, 1
(spazio espositivo "La Magnolia")
h.19,00
inaugurazione della mostra,
in esposizione fino all'8 aprile 2008
Il Pane e le Rose
Uno sguardo nella memoria…
di Miria Annini e Simona Granati
(Associazione Ya Basta Moltitudia)
Quando abbiamo intrapreso questo lavoro sapevamo che sarebbe stato interessante, ma costruendolo passo dopo passo, dovendo scegliere le foto ed i testi dentro un percorso ricchissimo di 30 anni di lotte al femminile, e vivendo in prima persona, con moltissime altre, la nuova presa di parola forte e indignata partita con la manifestazione del 24 novembre a Roma contro la violenza sulle donne autoconvocata dal basso da femministe e lesbiche, e ancora in viaggio... abbiamo arricchito di nuovo senso questo lavoro.
Uno sguardo nella memoria…
di Miria Annini e Simona Granati
(Associazione Ya Basta Moltitudia)
Quando abbiamo intrapreso questo lavoro sapevamo che sarebbe stato interessante, ma costruendolo passo dopo passo, dovendo scegliere le foto ed i testi dentro un percorso ricchissimo di 30 anni di lotte al femminile, e vivendo in prima persona, con moltissime altre, la nuova presa di parola forte e indignata partita con la manifestazione del 24 novembre a Roma contro la violenza sulle donne autoconvocata dal basso da femministe e lesbiche, e ancora in viaggio... abbiamo arricchito di nuovo senso questo lavoro.
Lo scarto generazionale e la molteplicità di provenienze e di esperienze, politiche e personali presenti all’interno di questo movimento ne rappresentano una complessità ma anche una ricchezza. Un minimo comune denominatore è la memoria, fatta di eventi e storie, vissuti in forma di ricordi oppure solo letti o raccontati.
Ed è uno sguardo nella memoria quello che vi proponiamo…
Un lavoro sicuramente parziale che ripercorre periodi diversi, diverse vicende e contesti, difficile da raccontare tutti. Ma se proviamo ad andare più in là del dato oggettivo, guardando le foto troviamo negli sguardi di tutte una luce, in cui ci riconosciamo ed è la stessa che vediamo in tutte le donne che hanno deciso di lottare per i propri diritti in ogni angolo del mondo ed in ogni epoca, cosa che di per sé non ci rende immediatamente meno sfruttate, violentate, discriminate… ma ci restituisce la stessa dignità anche in una espressione, che sia di indignazione o di gioia, delle contadine degli anni ‘50 o delle femministe degli anni ’70, o delle tante che siamo oggi.
Ripercorrendo la storia i movimenti delle donne sono sempre stati anticipatori e protagonisti dei grandi movimenti che hanno portato alle conquiste di nuovi diritti ed ai grandi cambiamenti sociali e culturali e l’otto marzo, nonostante il tentativo di snaturarne il significato trasformandola in una festa consumistica, rappresenta ancora un immaginario di lotta per le donne e ritorna forte e conflittuale quando forte e conflittuale è il movimento delle donne.
Anche nella sua origine storica, che proviamo a ricostruire, seppur dibattuta e controversa nelle date e negli eventi, troviamo comunque uno stesso filo conduttore…quello della lotta contrapposta allo sfruttamento dei padroni e alla discriminazione di genere.
Un racconto al femminile perché:
“Siamo noi, la maggior parte dell'umanità.
Siamo noi, l'80% dei poveri di tutta la terra.
Stiamo in tutto il mondo, ma ancora tanta parte del mondo non è casa nostra.
Siamo quelle che in tempi di pace e oggi, sempre più in tempi di guerra, cercano con tenacia e con fatica di non farsi ammutolire e sopraffare dall'orrore che ci circonda.
Siamo quelle che l'egoistico sguardo maschile vorrebbe ora angeli del focolare ora riposo del guerriero.
Siamo noi, capaci nell'inferno della guerra di tessere reti di giustizia e di pace, anche con quelli che i capi dell'impero ci indicano come "i nemici" da combattere e annientare.
Siamo quelle che hanno deciso che tutto ciò che accade le riguarda, che tutto ciò che è ingiusto va cambiato.
Che nessuna dovrà più chiudersi in casa a piangere e a guardare... Perché da tutti gli angoli della terra tante donne ci hanno insegnato che un
mondo diverso è possibile”.
mondo diverso è possibile”.
(Teresa G.)
4 commenti:
prova
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
leggere l'intero blog, pretty good
Appreciate you bblogging this
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