venerdì, dicembre 01, 2006

COMUNICATO EZLN per il 2 DICEMBRE VICENZA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA BASE MILITARE

IN CODA COMUNICATO DELL'EZLN SULLA MANIFESTAZIONE A VICENZA

YA BASTA MOLTITUDIA ADERISCE E PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE
PER CHI VUOLE PARTIRE DA ROMA C'è UN PULMANN RDB CHE VA E TORNA IN GIORNATA
PER INFO TEL.
388 9229286 - 3397492386

Il 2 dicembre 2006 tutti a Vicenza:
basta basi, basta guerra
Ritrovo ore 13.00 Viale della Pace
Global Project Vicenza - Sabato 2 dicembre 2006

A Vicenza, per la difesa della terra, per un futuro senza basi di guerra.
Vicenza è salita prepotentemente alla ribalta delle cronache, negli ultimi tempi.
Purtroppo non per le bellezze architettoniche o paesaggistiche che la contraddistinguono, ma perché questa città è stata scelta, all’insaputa dei suoi abitanti, per diventare lo snodo principale delle politiche militari statunitensi.
L’aereoporto Dal Molin di Vicenza dovrebbe diventare, secondo gli strateghi del Pentagono, la base logistica più importante dell’esercito americano, proiettando la propria potenza di fuoco nel già martoriato Medioriente.
La 173^ Airborne Brigade, attualmente dislocata tra Vicenza e la Germania, si trasformerebbe in una Unità d’Azione, pronta in poche ore a trasferirsi, armi e bagagli, nei vari scenari di guerra.
Questa è la volontà dell’amministrazione Bush.
Qualcosa di nuovo si è invece manifestato nella nostra troppo spesso sonnacchiosa città.
Un movimento che, dal basso e in maniera del tutto autonoma, si è sollevato, ha organizzato una resistenza potente a questo progetto, aprendo una contraddizione enorme alla politica “ufficiale”, quella dei partiti, di centrodestra e centrosinistra.
Se il governo precedente ha lavorato sottobanco per favorire questo insediamento militare, l’attuale governo ha dimostrato ben poca voglia di contrastarlo.
Anzi, il ministro della difesa del governo Prodi ha testualmente definito “coerente e compatibile con le politiche militari del governo” questa nuova base di guerra.
Il movimento vicentino ha posto al centro della propria battaglia due aspetti fondamentali, tra loro concatenati: la tutela del territorio e dei beni comuni, lo spazio cittadino come identità collettiva, da difendere anche e soprattutto in nome delle generazioni future; in maniera altrettanto forte il no alla guerra e il rifiuto di diventare complici, più o meno consapevoli, di un meccanismo che produce lutti, tragedie e sofferenze, che rende la nostra vita quotidiana sempre più incerta e pericolosa.
Questo movimento si è allargato proprio perché ha prodotto, nell’immaginario collettivo, l’idea che resistere a questo scempio fosse possibile, nonostante le enormi difficoltà e le pressioni messe in atto da chi vorrebbe speculare e far colare centinaia di migliaia di metri quadri di cemento, o da chi pensa che la guerra e le sue basi siano un modo come un altro per guadagnare soldi, e vede nelle caserme l’unico sistema per esportare democrazia e pace.
Questo intreccio forte ha permesso al movimento vicentino di espandere il proprio consenso anche oltre i confini locali, di far diventare questa lotta come propria da chiunque lo volesse.
Il movimento vicentino contro la nuova base Usa lancia quindi una manifestazione nazionale, da tenersi il 2 dicembre a Vicenza.
Quello che noi vogliamo costruire è un appuntamento che riproduca le dinamiche e le caratteristiche fin qui emerse, nel rispetto della battaglia che i cittadini di Vicenza in primis hanno fin qui condotto, capace di riprodurre in piazza la ricchezza di un movimento moltitudinario, che dia l’idea della sua ricchezza e della sua molteplicità di pensiero, linguaggio e pratica.
Una piazza capace idealmente di mantenere assieme tutti coloro che si oppongono alla distruzione del territorio con quelli si oppongono alla guerra e lottano per la pace.
La piattaforma che scaturisce dal dibattito vicentino, marca alcuni punti fondamentali:

No alla sottrazione e distruzione del territorio e dei beni comuni per la costruzione di presidi militari
No alla guerra, alla sua mistificazione che la vorrebbe “buona” o “cattiva”, santa o umanitaria.
No all’aumento delle spese militari.
Desecretazione degli accordi riguardanti le basi militari e accesso pubblico alle informazioni

L’Assemblea Permanente di Vicenza, che riunisce comitati, associazioni, movimenti e singoli cittadini, lancia inoltre a tutte/i una campagna verso il 2 dicembre.
Proponiamo quindi di costruire, per i giorni 24 e 25 novembre, delle iniziative territoriali davanti alle prefetture, ai municipi, alle basi militari, per lanciare la manifestazione nazionale del 2 dicembre, in solidarietà ai comitati e ai cittadini di Vicenza.
ASSEMBLEA PERMANENTE CITTADINA CONTRO LA NUOVA BASE MILITARE


COMUNICATO EZLN
a SOSTEGNO DELLA MANIFESTAZIONE di VICENZA

Ejército Zapatista de Liberación Nacional
México
A 30 de noviembre de 2006.
Fratelli e sorelle di Vicenza, nel nord dell'Italia
Sorelle e fratelli italian*
Oggi più che mai dobbiamo globalizzare il grido ¡Ya Basta!
E per questo dobbiamo globalizzare una organizzzione veramente anticapitalista e antineoliberista.
Dobbiamo lottare veramente per unire le nostre forze contro tutti i mali dicui soffrono i nostri popoli nel mondo, causati dal capitalismo e dal neoliberismo.
Non ci fermeremo alla ricerca di piccole riforme, cioè piccoli cambiamenti, perchè non sono piccole le ingiustizie di cui soffrono i nostri popoli, nè sono piccole le disugualianze che ci sono tra i popoli poveri: siamo milioni a vivere in una fascia di miseria e in questo modo ci spogliano di ciò checi resta: la terra in cui viviamo.
Il capitalismo e il neoliberismo ci vogliono sottomessi nel regno del denaro, e cercano di volgere tutto a loro vantaggio senza preoccuparsi se sul loro cammino devono uccidere, reprimere, incarcerare, sgomberare per poi occupare, torturare, far scomparire.
Per questo globalizziamo il nostro ¡Ya Basta! Perchè altrimenti non saremmo padron* delle nostre vite. E quello che è peggio di tutto è ciò che toccherà alle nuove vite; un mondo terribile aspetta le nostre bimbe e i nostri bimbi... se è quello che gli lasciamo.
Se è quello che noi, i popoli del mondo, non lottiamo per fermare.
Per questo ora è il momento di lottare, di organizzarsi, unirsi e prepararsi per vedere come lottare. Dobbiamo riunirci per discutere, proporre e accordarci senza voltare le spalle al popolo. Lavorare instancabilmente per raggiungere gli accordi e tenere presente che la nostra forza invincibile, siamo noi stess*, i popoli poveri del mondo.
Coordiniamo le nostre lotte nel mondo per rompere la catena dello sfuttamento del dominio.
Noi siamo venuti a sapere di ciò che accade, e le intenzioni dell'esercito statunitense di ampliare la base militare che ha in Italia.
Si tratta di una occupazione di un esercito servo del potere dei ricchi.
In Messico e in Chiapas sappiamo di ciò che si tratta.
Le occupazioni militari hanno cercato di distruggere le culture e di appropiarsi della terra.
Sono state malevoli nel vero senso della parola, gli eserciti hannoviolentato le donne con la loro presenza nella zona.
Qui stiamo difendendo la nostra terra che è nostra madre, e continuiamo a difenderla.
Quello che vi diciamo, sorelle e fratelli italiani è:
Adelante!
Difendete i vostri territori, che sono vostri e non dell'esercito invasore.
Fuori l'esercito nordamericano dall'Italia!
No all'occupazione dei vostri territori per lottizzarli
Fuori l'esercito nordamericano e il potere neoliberista dall'Italia!
Quello che chiediamo è Pace con dignità, libertà, giustizia e democrazia.
Venceremos.
Per la Comissione Intergalattica dell'EZLN
Teniente Coronel Insurgente Moises

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